Il nuovo design Swing esplora il concetto di mobile pur essendo sistema e pone unโelevata attenzione sui dettagli, mettendo in evidenza le sfumature compositive e materiche degli anni 30 e 40 e ricercando la leggerezza tipica dei ’60, ’70 e โ80.
Il modello non ha nessun elettrodomestico a vista, nessun elemento tecnologico che dia un riferimento temporale e per questo potrebbe sembrare un soggiorno, uno studiolo dove giocare a scacchi fumando il sigaro, oppure una stanza per collezionisti.
Le serrandine scorrevoli a fissaggio magnetico rendono il design elegante e contemporaneo allo stesso tempo.โ โ La rigatura verticale della superficie cela gli stacchi tra le ante e si declina come “sistema boiserieโ, enfatizzando il concetto di โcontinuum‘.โ
โ Ogni modulo Swing รจ intrinsecamente predisposto ad accogliere schienali a riporto o con soluzioni retroilluminate.
Con il top abbiamo un ritorno al granito, pietra dalle eccezionali caratteristiche meccaniche, ignifughe e impermeabili, perfetta se si desidera un effetto naturale ed elegante e allo stesso tempo si cerca durevolezza e resistenza.
Il sistema Swing รจ un design complesso, che mette in evidenza un topic fondamentale della filosofia di SCIC: non bastano macchinari per produrre una lavorazione cosรฌ complessโ a. Occorrono colla, morsetti, presse, carta vetrata, ma soprattutto capacitร manuali uniche, tempo e dedizione. โ
โ โ Eโ un pezzo che vuole dichiarare la propria natura di oggetto prezioso ed รจ proprio attraverso dettagli come questo che si esalta la vera anima del โMade in Italyโ. โ
Dulcis in fundo, lโelemento sorpresa: ciรฒ che sembra a prima vista, cambia invece aprendo o spostando unโanta, e facendoci scoprire che quello che si credeva un mobile รจ in realtร una cucina.
Il nuovo Sistema Swing รจ presente su AD Italia del mese di giugno con un editoriale dedicato.
**SWING SYSTEM designed by R&D SCIC | Ser-John & Coโ โ
Videography & photos by Nicola Abbruzzese
Assistant Director: Marco Vigiani
Set designer: Giovanna Baseggio
Assistant set designer: Fulvia Carmagnini
Special thanks to Larusmiani